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Replica alle dichiarazioni della cooperativa Melograno

A integrazione e rettifica dell’articolo pubblicato su Gazzetta Matin il 18 luglio 2025

In merito alle dichiarazioni rilasciate dalla nuova gestione del Canile e Gattile Regionale, l’Associazione AVAPA ODV ritiene doveroso fornire alcune precisazioni a tutela della verità dei fatti, dei volontari coinvolti e, soprattutto, degli animali ospitati nella struttura.

  1. Continuità non è collaborazione
    I volontari AVAPA hanno garantito la loro presenza fin dal 1° luglio per senso di responsabilità verso gli animali, nonostante abbiano ricevuto regolamento e nuovi orari solo nel tardo pomeriggio del 30 giugno. Parlare di “spirito di continuità” condiviso con la nuova gestione è scorretto. Il rispetto delle regole non equivale ad adesione o consenso.
  2. Pasti doppi anche prima – ma che succede ai gatti dopo le 13?
    Anche nella gestione AVAPA i pasti venivano somministrati due volte al giorno. La differenza, semmai, è che oggi non è chiaro chi garantisca il secondo pasto ai gatti, dato che dopo le 13 la struttura è priva di operatori. Viene forse lasciato cibo in autogestione anche per animali con diete monitorate? Un punto che merita chiarezza.
  3. Adozioni: serve trasparenza
    L’affermazione secondo cui oggi ci sarebbero “solo 51 cani” rispetto alla media di “65-70” della gestione precedente può far pensare che in 18 giorni siano stati adottati 15-20 cani grazie alla nuova gestione. Una dichiarazione molto fuorviante e pretestuosa, che suggerisce una realtà ben diversa: attribuirsi tali risultati è scorretto. Chiediamo che vengano resi noti i dati ufficiali: numero esatto di cani presenti al 1° luglio e adozioni formalizzate da AVAPA nel primo semestre 2025 comprensive di quelle finalizzate anche dopo tale data e dei percorsi pre affido in essere.
  4. Orari e benessere: il caldo si gestisce con buon senso, non con divieti
    Grazie agli orari più flessibili garantiti da AVAPA, i cani potevano uscire anche nelle ore più calde, ma in modo sicuro e mirato, ad esempio lungo il tratto ombreggiato e fresco della Dora, a pochi passi dal canile. Oggi invece, con il nuovo sistema, nelle stesse ore gli animali restano chiusi nei box in cemento. Non è certo vietando l’accesso alle 14:00 che si evita il caldo: quando fa caldo, lo fa anche alle 16:00. Ma una passeggiata rinfrescante e controllata è sempre meglio dell’immobilità forzata in box surriscaldati.
  5. L’accesso ai box negato: un grave passo indietro
    Impedire ai volontari di prelevare i cani dai box e di riaccompagnarli priva il cane di momenti fondamentali per la relazione, la gestione emotiva e il rientro sereno. Il tutto viene ridotto a una meccanica logistica, che rischia di aumentare lo stress dei soggetti più fragili e annulla il lavoro di accompagnamento e cura svolto finora.
  6. Organigramma e accessi
    Nonostante una richiesta formale, non è ancora stato fornito l’organigramma della struttura. In più occasioni sono state osservate persone non identificate negli uffici, dove si trovano dati sensibili. Serve chiarezza su chi opera all’interno e con quali responsabilità.
  7. Richiesta di incontro ignorata
    In data 16 luglio AVAPA ha inviato una richiesta formale di incontro via PEC alla responsabile dei servizi cinofili della cooperativa. Al 19 luglio, nessuna risposta è stata ricevuta. Questo silenzio, a fronte delle numerose criticità sollevate da volontari e cittadini, è preoccupante.

AVAPA resta disponibile a un confronto serio e trasparente, basato su dati concreti e sul rispetto reciproco, per garantire condizioni realmente adeguate alla tutela e al benessere degli animali. Perché ciò che è in gioco non è una gestione, ma la qualità della vita di esseri viventi affidati a una struttura pubblica.