Skip to main content

Gli abbandoni

Un discorso a parte merita la composita “clientela” del Canile/Gattile. Essendo la struttura aperta al pubblico tutti i giorni , dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00, l’afflusso degli utenti è continuo e si somma alle richieste telefoniche di aiuto o consiglio, anch’esse molto numerose.

Visto che la casistica è quanto mai varia, mi limiterò qui di seguito a parlare di chi  arriva nella struttura per abbandonare uno o più animali e  le “ragioni” più spesso addotte per questo abbandono:

  • cambio di casa, quindi spazio più ristretto e/o assenza di giardino; giovani e meno giovani che ritornano a casa dai genitori, che non vogliono animali;

  • cambio di lavoro (“non ho più tempo”, “vado all’estero e non mi lasciano portare il cane” );

  • problemi familiari: separazione, nascita di un figlio, persona anziana da accudire;

  • problemi economici: il cane ha bisogno di cure che costano

  • problemi di salute (in deciso aumento l’allergia propria o dei figli verso cani, gatti e altri animali da compagnia!!)

  • problemi di vicinato: il cane abbaia, sporca sul balcone, piange se lasciato solo..

  • il cane ha dato segni di aggressività (“adesso ho paura per me e i bambini”)

  • il cane non fa il suo lavoro: caccia, guardia, pastore mucche/capre/ pecore (questi vengono facilmente lasciati in giro se non microchippati)

NB. Sono in aumento gli abbandoni “per interposta persona”: “l’ho preso da uno che voleva farlo fuori, di cui non ricordo il nome, ma non posso tenerlo”, “l’ho trovato qualche giorno/mese fa ma non posso tenerlo”…

Il doverci confrontare quotidianamente con la superficialità e l’incompetenza con cui molte persone affrontano la vita con un compagno a 4 zampe, che li porta a volersene liberare appena si presentano dei “problemi”, ci ha indotto a porci delle domande:

  • Perché l’abbandono è in aumento?

  • Che cosa possiamo fare per invertire questo “circolo vizioso”?

Come dice Roberto Marchesini nel Cap 4 di “Il Canile come presidio zooantropologico”, ” un tempo il cane non viveva in casa, gli appartamenti non erano in condominio, le città comunque presentavano un maggior numero di spazi liberi…oggi vivere con un cane significa condividere necessariamente i propri spazi più intimi, rinunciare alla completa titolarità sulla propria casa ( casa tua diventa anche casa sua), mettere in discussione alcuni aspetti del proprio stile di vita, assumersi degli oneri nella quotidianità, perdere alcune libertà”

Inoltre “è indispensabile riflettere sui vincoli che la società attuale pone all’integrazione del cane negli spazi pubblici”..

Questo ovviamente non vale per i cani “da lavoro”, il cui abbandono è collegato al fatto che non servono più o “non sono buoni per” .

Potrebbe interessarti anche…

Il Canile/Gattile di Aosta, con l’impostazione sopra descritta, è nato, come la maggior parte dei canili odierni, per dare attuazione alla legge n 281 del 1991, che prevede l’impegno dello Stato nella “promozione della tutela degli animali d’affezione, della condanna degli atti di crudeltà, dei maltrattamenti e del loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”…

Il Canile/Gattile si occupa dei suoi ospiti a 4 zampe, della corretta gestione dell’Anagrafe canina e felina, del recupero 24h/24h degli animali d’affezione vaganti o feriti, dei controlli di malgoverno/maltrattamento su tutto il territorio, della sterilizzazione e castrazione dei gatti liberi e del controllo delle colonie feline (al momento circa 600), degli animali di coloro che sono definiti “casi sociali”, dello smaltimento dei cadaveri di tutti i cani e gatti anche dei privati, nonchè della diffusione della conoscenza del corretto rapporto essere umano/animale…